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K-K prima serie, atto terzo

In principio furono due K… In effetti, se si guarda la storia degli Scacchi a livello di Mondiale ci si rende conto che il fattore K ha dominato la scena per oltre cinquant’anni. Non si può infatti sottacere il peso di un giocatore come Keres, assoluto protagonista dal 1948 fino alla morte a 59 anni nel 1975, sebbene non abbia mai giocato un mondiale per beceri motivi politici, essendo Estone alla corte sovietica. Ma dal 1974 fino alla soglia del XXI secolo la K è stata la dominatrice assoluta della scena scacchistica. Tutto iniziò nel 1974, giusto 50 anni fa, quando un giovane GM in ascesa, ben visto agli occhi del PCUS (tale Karpov…), affrontò nell’allora Leningrado il beniamino di casa, il più anziano Korchnoi, la “Tigre di Leningrado”,

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Tattica? No: Karpov!

Innanzi tutto, una precisazione. Marco Ricci non è solo l’autore di questo articolo (perciò con grande piacere gli diamo il benvenuto su questo sito 🙂 ): oltre che valente pittore e artista (questo è un suo quadro -il soggetto non dovrebbe avere bisogno di presentazioni…- che mi ha voluto donare),

è una delle anime FONDAMENTALI del nostro Circolo. 3a Nazionale da poco (ma il suo impegno, la sua passione genuina e le sue qualità lo porteranno ben più in alto), è uno scacchista atipico: tranquillo e posato sulla scacchiera come nella vita, rappresenta e difende la concordia che ogni sodalizio dovrebbe sperimentare. E poi, il che non guasta, è juventino DOC, come il Maestro, il Principino e me: come si fa a non andarci d’accordo?
Colpito da una performance di Anatolij Karpov giocata quasi al suo apice, ha raccolto l’invito che Alessandro e io facciamo da tempo, e si è cimentato nel commentare una splendida partita fra i “secondi” K-K. Il risultato è quello che vi apprestate a leggere, ed è molto interessante: nel commento del nostro Ricci e nella partita magistrale sfoggiata da Tolija, quando il frutto del gioco era legato solo alla padronanza delle 64 caselle e non a artifici notabili del silicio da CPU. Godetevelo tutto, lo merita davvero! E, per restare in tema calcistico, in perfetto stile “Tutti gli scacchi mossa per mossa”, a te il microfono, Marco!

Concedetemi una premessa.
Siamo nel 2024 e gli Scacchi, inutile dirlo, hanno subito un’evoluzione significativa trasformandosi in modi che pochi avrebbero potuto prevedere. Questo cambiamento è stato guidato da una serie di fattori, tra cui il progresso tecnologico, la globalizzazione e l’avvento di una nuova generazione di giocatori altamente preparati. Tutti elementi, questi, che hanno modificato profondamente l’approccio al gioco, influenzando sia la preparazione che la strategia utilizzata sulla scacchiera.

Cinquant’anni fa il gioco posizionale e il dominio del centro erano gli elementi chiave

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60 partite (meno note) da ricordare/Miniature fantastiche e dove trovarle: il veleno del Pedone

Adesso che ho un prezioso e valido Collaboratore/Co-Amministratore come il Principino Alessandro Fabio, questo sito è in buone mani! Il suo entusiasmo, figlio degli ottimi risultati ottenuti negli ultimi mesi, dimostra la serietà e la passione con cui si sta dedicando al Nobil Giuoco: ormai è lui che mi suggerisce spunti di riflessione e che -devo confessarlo- mi “crocchia” piuttosto spesso…
Questo non significa che non mi occupo più di Scacchi e/o del sito: “Sono o non sono il Capitan Uncino?” (anzi, Darth Vader, come Alessandro Tomei mi ha soprannominato), e, probabilmente ancora per poco, il più forte Elo-giocatore del Circolo. Mi sento quindi obbligato (ma è un obbligo piacevole!) a pubblicare qualcosa, e riprendo con una piccola serie che avevo ideato tempo fa. La Tringov-Fischer del 1965,

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Metti una sera, dopo cena

Alex ormai sta diventando umbro di adozione: quasi non c’è torneo in quel lembo dell’Italia centrale che si lasci sfuggire. Lui e anche Andrea Vellone, devo dire. Protagonisti entrambi ad Acquasparta, entrambi protagonisti a Amelia nel corso del Grand Prix dell’Umbria organizzato, con grande efficienza e sorprendente partecipazione di sponsor di ogni genere, da Sergio Rocchetti e dalla sua appassionata squadra. Ad Amelia, all’inizio del 4° turno, i due ragazzi terribili del nostro circolo erano in testa, l’uno nel torneo “B”, l’altro nel torneo “C” (mentre io arrancavo nel torneo “A”) con 3/3 e un bel gioco sciorinato. Qui però il fattaccio: entrambi subivano una sconfitta (decisiva nell’ottica della classifica finale), e si giocavano una posizione di prestigio con relativo premio all’ultimo turno pomeridiano della domenica. Purtroppo Andrea non usciva dall’impasse, chiudendo con un brutto arrocco corto (0-0); Alessandro, invece, coglieva la 4a vittoria e il 4° posto assoluto.

Questo per quanto riguarda la semplice cronaca di un bel torneo, combattuto e interessante, in cui io stesso ho finalmente almeno in parte ritrovato il mio gioco,

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Rampa di lancio

In effetti è difficile che uno scoglio possa arginare il mare. Ugualmente difficile è immaginare che la progressione della nostra ricca nidiata possa essere fermata! Se nelle ultime settimane avevamo festeggiato la conquista meritatissima della 2N dei giovani Alessandro Fabio Marino e Angelo Iannattone con annessi titoli giovanili provinciali, speravamo tutti, con un tifo da stadio, che anche l’ottimo Andrea Vellone conseguisse l’agognata “classificazione”. Se l’è sudata, Andrea, visto cha già da un paio di tornei, per grande sfortuna negli abbinamenti (spesso sorteggiato con gli NC a 1399, li ha sempre battuti racimolando… zero punti Elo) si era fermato alla soglia della 3N, immediatamente a ridosso dei fatidici 1500 punti-Elo. Così, andando a Tivoli, ci eravamo posti gli obiettivi: il mio era quello di avvicinarmi (o magari superare) i 1800; Alessandro mirava a consolidare o migliorare il suo punteggio (era il suo primo torneo “di categoria”, per cui andava verificata anche la sua tenuta al cospetto di avversari blasonati); Andrea auspicava il balzo in avanti, con un occhio attento all’ “Elo live“.

Beh, alla fine è andata anche benino. Io ho fatto il passo del gambero,

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Miniature fantastiche e dove trovarle – Il salto del Cavallo

Alessandro e io stavamo dando un’occhiata al (famoso?) libro di Emil Gelenczei, un testo in Tedesco (lingua che non conosco), che mi regalai in occasione della promozione sospirata in 1N a Telese Terme, nel preistorico (come direbbe Ilaria, con qualche ragione) 1989. Il libro, intitolato “Spiel mit gegen Grossmeister” non è stato mai tradotto in Italiano. Consiste in una raccolta di partite, di cui il lettore deve indovinare le mosse del Bianco o del Nero. Viene attribuito ovviamente un punteggio a ogni singola mossa, e alla fine dell’intero libro (che io non ho mai terminato…) il lettore dovrebbe avere una stima indicativa della propria forza tattica. Abbiamo scelto, per brevità,

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Promesse… promettenti!

I Tre Piccoli Moschettieri di Frascati!

Ci eravamo lasciati, come notizie, con le belle affermazioni dei nostri ragazzi, dai 16 anni in giù, in quel di Latina. Visto l’antipasto, era logico aspettarsi un seguito gustoso. E così è stato:

Kevin Tusino ha trionfato al CIG di Frascati con 5 punti su 5! E non finisce qui, perché Manuel Candelaresi e Giulio Kajtez (campione provinciale U12 in carica) lo hanno affiancato nella qualificazione alle finali nazionali, dove hanno raggiunto Alessandro Fabio Marino, Angelo Iannattone e Andrea Vellone, qualificati già in quel di Latina. Verrebbe quasi voglia di cantare la vecchia sigla di “Daitan III”: “Noi siamo un trio/all’erta e pieni di brio“, un brio davvero contagioso per tutti.

Kevin Tusino premiato da Lucio Ragonese

Ragonese premia Giulio Kajtez

Manuel Candelaresi con il suo premio

Ma le belle notizie, per il nostro circolo, non finiscono qui. Un altro giovanissimo, proprio il bravo Andrea Vellone, è entrato nel novero dei giocatori con categoria, conquistando la 3N dopo un entusiasmante torneo a Todi. Andrea non si è fatto solo rispettare, ma con 3 vittorie e 2 patte (nessuna sconfitta) ha conseguito un eccellente terzo posto. Ed è da sottolineare che i suoi avversari erano gente di notevole esperienza.

Nel frattempo, ha preso il via ieri il I Campionato sociale standard targato ERRE J EFFE. Non sono mancate le sorprese, a cominciare dalla vittoria del presidente Di Vizio su Marino jr. (tradito dalla visione di una combinazione inesistente) e la patta di Andrea Ruscillo (sempre più forte) contro l’ottimo Iannattone. Ma quasi quasi a fare più notizia sono state le vittorie dei veterani Marino sr. e Sollima, perché assai sofferte rispettivamente contro Vellone e Panaccione. Curiosamente si è trattato di due finali di Torre, in cui la smaliziata esperienza dei due eterni Jedi ha prevalso, un po’ per tecnica propria, un po’ per l’ovvia (ma solo per il momento!) ingenuità degli avversari.

NB: il punteggio Elo è quello interno

Insomma, un 2024 bisestile finora da incorniciare per il circolo, con un’infornata di titoli conquistati che -speriamo!- siano propedeutici ad altre, più significative vittorie.

Alla via così, Capitano!

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Campioni! Campioni! Campioni!

Nessuno, probabilmente, se lo sarebbe aspettato 4 o 5 anni fa, quando subito prima della pandemia COVID ci buttammo in questa avventura. Certo, c’era l’esperienza di giocatori come me e come il Maestro Sergio Sollima; c’era l’entusiasmo del Presidentissimo Roberto Di Vizio; c’era la precisione certosina di Alessandro Sordini; c’erano nuove leve giovani e giovanissime come Marco Ricci e Alessandro Fabio Marino. Ma che di lì a poco il circolo avrebbe mietuto numerosi successi in campo locale e provinciale (e anche nazionale per corrispondenza), sono certo che nemmeno un indovino di professione ci avrebbe creduto.

Eppure, la bellissima realtà è che ci sono state, passo dopo passo, tappe di avvicinamento a risultati insperati. Prima il successo riscosso dalla nostra attività scacchistica: i tornei sociali Rapid e Blitz, il Grand Prix sociale, i tornei Rapid FSI (con una speranzella per qualcosa di più sostanzioso…), il numero crescente dei Soci; la promozione in 3N e 2N di numerosi giocatori (stagionati e non); le vittorie e i piazzamenti specialmente dei “Terrible Guys” testimoniano la vitalità del nostro movimento e la bontà della strada tracciata qualche tempo fa.

Dapprima, dicevamo, ci fu Alessandro Fabio Marino, figlio d’arte: Campione nazionale per corrispondenza U12, bissando l’anno dopo con il titolo U18 coronato dalla qualifica di Maestro per corrispondenza. Ma poi di ragazzini ne sono arrivati altri: e che ragazzini! Non sono arrivati a caso i tre titoli provinciali e le tre qualificazioni alle Finali Giovanili Nazionali che si terranno a Salsomaggiore Terme. Domenica scorsa, 10 Marzo 2024, è sicuramente una data che resterà nella storia del circolo Erre J Effe. In quel di Latina Scalo, nel Campionato Interprovinciale di Latina e Frosinone (forte di una pattuglia di 33 giovanissimi ai nastri di partenza) i “piccoli” Cassinati non solo si sono fatti valere, ma hanno piazzato un poker di tutto rispetto.
Vediamo dunque i nostri 4 giovani Moschettieri, i 4 giovani Padawan che stanno studiando per diventare presto grandi Jedi, e partiamo dal titolo provinciale U12: il nostro Giulio Kajtez, motivato più che mai, ha conquistato il podio più alto, purtroppo fallendo (per ora!) la qualificazione alla Finale Nazionale per solo mezzo punto. Un grande risultato per un ragazzo ancora acerbo, ma che sta raggiungendo buoni livelli con rapidità.

Giulio Kajtez, Campione provinciale U12

Campione provinciale U14 è la non più rivelazione Angelo Iannattone, fresco di 2N: stile solido e senza fronzoli a cominciare dall’apertura, ma sempre più bravo; quando troverà la continuità, saranno pochi i giocatori in grado di tenergli testa.

Angelo Iannattone, campione Provinciale U14

Podio nell’U16, ma senza titolo per solo mezzo punto, per Andrea Vellone, che comunque si qualifica alla Finale Nazionale: giocatore combinativo, il nostro Reshevsky per l’abbonamento quasi costante allo zeitnot, reduce -tra l’altro- dalla vittoria nella prima tappa del Grand Prix blitz sociale (dove ha battuto il -non tanto- invincibile “Bro” Fabio Marino), ragazzo dalle eccellenti prospettive.

Andrea Vellone, vice-campione provinciale U16

Infine, il capofila (per ragioni anagrafiche -si fa per dire- e di anzianità scacchistica) Alessandro Fabio Marino, anch’egli reduce dalla conquista della 2N, il quale ormai da un anno si prende quasi tutti gli sfizi nei tornei locali, precedendo sempre tutti, compreso (eccetto una volta) il papà Fabio (che ci sforma…) e che aggiunge un altro titolo al suo interessante palmares. Giocatore tattico, talvolta eccessivo nella foga, che quando raggiungerà un’adeguata concentrazione sarà spesso l’uomo da battere.

Alessandro Fabio Marino, campione provinciale U16

Che dire? Tempo fa scrissi: “Se son rose, fioriranno”. Questo, permettetemi, è proprio un bel roseto.

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Arrivederci, Alessandro. Arrivederci…

Ieri, 15 luglio 2021, un dramma infinito ha sconvolto la nostra piccola comunità scacchistica: è improvvisamente venuto a mancare, a soli 58 anni, Alessandro Gambelli.

Gli amici dell’Associazione “Erre J Effe Circolo scacchistico Cassino” esprimono grande dolore per l’immatura scomparsa del socio fondatore Alessandro Gambelli. Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, ha potuto apprezzarne le doti di signorilità, di disponibilità e di garbata ironia. Il suo stile negli scacchi era caratterizzato da irriducibile tenacia e ammirevole combattività, grazie alle quali a volte sapeva capovolgere le sorti di una partita che appariva compromessa.

Ci mancherai tanto, caro Alessandro.

Alessandro Gambelli, premiato ad Atina nel giugno 2019.

Alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze.

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Miniature fantastiche e dove trovarle – Niente gioie, siamo Londinesi

Nel mondo post-Covid19 assisteremo certamente a diverse rivoluzioni, e alcune le stiamo già vivendo. Gli Scacchi, per esempio, sono tornati prepotentemente alla ribalta (pure troppo, a dire il vero, vista la proliferazione di canali Iutiubbe dalla molto dubbia validità, e dal numero di neofiti che -anziché fare i neofiti- si atteggiano a profondi sproloquiatori discettanti di aperture, mediogioco, finale e cheating con una sicumera impressionante. Il tutto basato su profonde partite… 3+0, quando va bene…), in particolare nelle sue modalità più snelle (smart, dicono quelli fighi) e online. Va anche bene, per carità!, purché a questo fervore post-Covid, post-“Regina degli Scacchi”, post-moderno, post-gioco e post-un-sacco-di-roba possa seguire un’analoga diffusione della competizione sana su una bella scacchiera vera e in 3D. Ecco, questa la accetterei anche elettronica e DGT, come la mia 🙂

Non sfuggono al richiamo online e a quello del Rapid neanche i grandi campioni, ovviamente. Sotto questo profilo, non posso che esser loro grato, per due ordini di motivi. Il primo è di consolazione: si vedono, anche nelle 15+10, certe cappelle in stile Sistina che lèvati… Il secondo è che in questo modo questa rubrica informale si arricchisce sempre di più, per iul divertimento puro mio e -spero!- anche vostro.

Diamo un’occhiata a uno dei recenti tornei del Champions Chess Tour. Dal 24 aprile al 2 maggio hanno giocato al classico torneo del New In Chess (NIC) i soliti noti, affiancati da alcuni nuovi arrivati come i norvegesi Tari e Christiansen, il britannico Jones, gli indiani Vidit e Praggnanandhaa e il vietnamita Le Quang Liem. Questo torneo (un Rapid 15+10, per l’appunto) si è tenuto subito dopo che Ian Nepomniachtchi, vincendo il torneo dei Candidati, è diventato lo sfidante di Magnus Carlsen. E proprio insieme al Torneo dei Candidati, l’evento di NIC è ormai un’eccellente vetrina per gli scacchi e per i migliori giocatori.

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