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Category ArchiveFuscelli in crescita

Campioni! Campioni! Campioni!

Nessuno, probabilmente, se lo sarebbe aspettato 4 o 5 anni fa, quando subito prima della pandemia COVID ci buttammo in questa avventura. Certo, c’era l’esperienza di giocatori come me e come il Maestro Sergio Sollima; c’era l’entusiasmo del Presidentissimo Roberto Di Vizio; c’era la precisione certosina di Alessandro Sordini; c’erano nuove leve giovani e giovanissime come Marco Ricci e Alessandro Fabio Marino. Ma che di lì a poco il circolo avrebbe mietuto numerosi successi in campo locale e provinciale (e anche nazionale per corrispondenza), sono certo che nemmeno un indovino di professione ci avrebbe creduto.

Eppure, la bellissima realtà è che ci sono state, passo dopo passo, tappe di avvicinamento a risultati insperati. Prima il successo riscosso dalla nostra attività scacchistica: i tornei sociali Rapid e Blitz, il Grand Prix sociale, i tornei Rapid FSI (con una speranzella per qualcosa di più sostanzioso…), il numero crescente dei Soci; la promozione in 3N e 2N di numerosi giocatori (stagionati e non); le vittorie e i piazzamenti specialmente dei “Terrible Guys” testimoniano la vitalità del nostro movimento e la bontà della strada tracciata qualche tempo fa.

Dapprima, dicevamo, ci fu Alessandro Fabio Marino, figlio d’arte: Campione nazionale per corrispondenza U12, bissando l’anno dopo con il titolo U18 coronato dalla qualifica di Maestro per corrispondenza. Ma poi di ragazzini ne sono arrivati altri: e che ragazzini! Non sono arrivati a caso i tre titoli provinciali e le tre qualificazioni alle Finali Giovanili Nazionali che si terranno a Salsomaggiore Terme. Domenica scorsa, 10 Marzo 2024, è sicuramente una data che resterà nella storia del circolo Erre J Effe. In quel di Latina Scalo, nel Campionato Interprovinciale di Latina e Frosinone (forte di una pattuglia di 33 giovanissimi ai nastri di partenza) i “piccoli” Cassinati non solo si sono fatti valere, ma hanno piazzato un poker di tutto rispetto.
Vediamo dunque i nostri 4 giovani Moschettieri, i 4 giovani Padawan che stanno studiando per diventare presto grandi Jedi, e partiamo dal titolo provinciale U12: il nostro Giulio Kajtez, motivato più che mai, ha conquistato il podio più alto, purtroppo fallendo (per ora!) la qualificazione alla Finale Nazionale per solo mezzo punto. Un grande risultato per un ragazzo ancora acerbo, ma che sta raggiungendo buoni livelli con rapidità.

Giulio Kajtez, Campione provinciale U12

Campione provinciale U14 è la non più rivelazione Angelo Iannattone, fresco di 2N: stile solido e senza fronzoli a cominciare dall’apertura, ma sempre più bravo; quando troverà la continuità, saranno pochi i giocatori in grado di tenergli testa.

Angelo Iannattone, campione Provinciale U14

Podio nell’U16, ma senza titolo per solo mezzo punto, per Andrea Vellone, che comunque si qualifica alla Finale Nazionale: giocatore combinativo, il nostro Reshevsky per l’abbonamento quasi costante allo zeitnot, reduce -tra l’altro- dalla vittoria nella prima tappa del Grand Prix blitz sociale (dove ha battuto il -non tanto- invincibile “Bro” Fabio Marino), ragazzo dalle eccellenti prospettive.

Andrea Vellone, vice-campione provinciale U16

Infine, il capofila (per ragioni anagrafiche -si fa per dire- e di anzianità scacchistica) Alessandro Fabio Marino, anch’egli reduce dalla conquista della 2N, il quale ormai da un anno si prende quasi tutti gli sfizi nei tornei locali, precedendo sempre tutti, compreso (eccetto una volta) il papà Fabio (che ci sforma…) e che aggiunge un altro titolo al suo interessante palmares. Giocatore tattico, talvolta eccessivo nella foga, che quando raggiungerà un’adeguata concentrazione sarà spesso l’uomo da battere.

Alessandro Fabio Marino, campione provinciale U16

Che dire? Tempo fa scrissi: “Se son rose, fioriranno”. Questo, permettetemi, è proprio un bel roseto.

Miniature fantastiche e dove trovarle – La ghigliottina francese

Ora, lo so che nel mondo repubblicano di oggi le dinastie non vanno più di moda. Però, nessuno vieta che ci siano negli Scacchi. Quindi, visto che Alex si sta applicando seriamente al Nobil Giuoco, ha deciso di partecipare al mio posto nel Torneo Pensato 5, “pensato” per l’appunto dall’amico Marcello Carozzo, sempre più al centro di un bellissimo progetto. Gli sta andando piuttosto bene, finora; giusto ieri ha realizzato una splendida vittoria, in uno stile per lui inconsueto: niente tatticismi avventati, ma giudiziosa conduzione posizionale della partita. Devo dire che -come papà e come “vecchio” scacchista cassinate- sarei davvero contento se si realizzasse il famoso detto: “Diventiamo grandi quando battiamo papà a scacchi; diventiamo adulti quando lo lasciamo vincere”. Sì, però… andiamoci piano, eh? Lo scettro è ancora in mano mia, e come si diceva ai miei tempi: “Tu nella vita comandi fino a quando/hai stretto in mano il tuo telecomando“. Per ora, il telecomando me lo tengo ben stretto. Certo che il puledrino scalpita… lasciamogli la tastiera!

Lo sgambetto di Capitan Evans

Qualche giorno fa ho rievocato i bei (?) tempi in cui, ogni sabato pomeriggio, andavo a casa di Sergio Sollima, il Maestro, nella convinzione di imparare qualcosa di Scacchi. In effetti, una cosa la imparai benissimo: che il Maestro fra una cordiale tazza di tè e un amabile pasticcino, si dilettava a crocchiarmi, di solito -come si dice?- in quattro e quattr’otto. Avevo 17 anni allora (era il 1981), e un’insana passione per le 64 caselle era nata a luglio, quando,

Linea ortodossa

I “CCCP – Fedeli alla linea” erano un provocatorio gruppo punk/rock italiano, attivo alla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Nel magma ribollente della musica alternativa di quegli anni, celebravano la propria ortodossia (!?!?), al punto da sciogliersi dopo le note vicende del 1991.
Come tutti sanno, negli Scacchi la Partita Ortodossa rappresenta un caposaldo della teoria e della pratica scacchistica da almeno un secolo, ed è stata consacrata ai livelli più alti nel corso del match epocale del 1927 fra Capablanca e Alekhine (conclusosi, dopo ben 34 partite, a favore di quest’ultimo) in cui fu giocata solo nella prima partita -una difesa Francese vinta dal russo col N- un’apertura diversa da 1.d4. Un’altra curiosità degna di nota è che l’11a di quel match,