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Category ArchiveFuscelli in crescita

Metti una sera, dopo cena

Alex ormai sta diventando umbro di adozione: quasi non c’è torneo in quel lembo dell’Italia centrale che si lasci sfuggire. Lui e anche Andrea Vellone, devo dire. Protagonisti entrambi ad Acquasparta, entrambi protagonisti a Amelia nel corso del Grand Prix dell’Umbria organizzato, con grande efficienza e sorprendente partecipazione di sponsor di ogni genere, da Sergio Rocchetti e dalla sua appassionata squadra. Ad Amelia, all’inizio del 4° turno, i due ragazzi terribili del nostro circolo erano in testa, l’uno nel torneo “B”, l’altro nel torneo “C” (mentre io arrancavo nel torneo “A”) con 3/3 e un bel gioco sciorinato. Qui però il fattaccio: entrambi subivano una sconfitta (decisiva nell’ottica della classifica finale), e si giocavano una posizione di prestigio con relativo premio all’ultimo turno pomeridiano della domenica. Purtroppo Andrea non usciva dall’impasse, chiudendo con un brutto arrocco corto (0-0); Alessandro, invece, coglieva la 4a vittoria e il 4° posto assoluto.

Questo per quanto riguarda la semplice cronaca di un bel torneo, combattuto e interessante, in cui io stesso ho finalmente almeno in parte ritrovato il mio gioco,

When a man is tired of London…

Pensavate che avessi finito le mie partite di basso livello? E invece no! La verità è che io sto facendo tornei in questo periodo solo per avere partite di basso livello per scriverci articolo sopra. Battute di basso, bassissimo livello a parte, direi di introdurvi alla partita.

Siamo ad Acquasparta. Ultimo turno. Bianco in moto alle 15:00. Il turno esce stranamente tardi, alle 13:53 per essere precisi. La situazione di classifica era particolare: se il primo era ormai quasi certo della vittoria del torneo, essendo a 4/4 e bastandogli la patta per vincere il torneo, la seconda era a 3,5/4, poi dal terzo al nono posto tutti insieme appassionatamente a 3 punti. Questo mi permetteva di fantasticare: nel caso in cui in prima scacchiera avesse vinto il Nero (che, lo ricordo, era a punteggio pieno) e in seconda, terza e quarta scacchiera mi serviva la patta per arrivare secondo. Poi, chiaramente, serviva che io facessi il mio. Perdere o pattare, infatti, significava abbandonare ogni possibilità di andare a premio e avere il Nero non facilitava il tutto…

Dopo poco, ho un colpo al cuore. Non trovo il mio avversario online. Ero spiazzato, poi alla fine mi sono tranquillizzato, pensando che già la mattina avevo battuto una 1N senza essermi preparato, in quanto la sera prima non avevo visto nessuna linea che avrei voluto vedere dato che ero impegnato nella simultanea, ma anche se avessi visto qualcosa, il mio avversario mi aveva giocato una variante che non aveva mai giocato prima.

Quindi mi siedo alla scacchiera alle 14:58 e scopro che il mio avversario era proprio una persona con cui la sera prima avevo chiacchierato durante la simultanea. Ora vi lascio alla partita, buona visione!

Partita a parte, ho lasciato in sospeso una questione non di poco conto: com’è finito il torneo? Beh, come dirlo, male. Cioè: in prima scacchiera, hanno pattato e già così, il secondo posto sfumava. In terza e quarta il Nero vinceva facilmente. Rimaneva una sola partita. In caso di patta, io sarei arrivato quinto o addirittura quarto (valli a fare i conti del Bucholz). La posizione era sì pari, ma complessa. Il Nero era però in grave zeitnot. E, proprio a causa di questo zeitnot, ha commesso un grave errore, perdendo un pezzo e la partita. Quindi? Com’è finita? Potete vederlo da voi: sono arrivato sesto (e i premi in denaro erano fino al quinto posto) e sono stato poi premiato per la miglior variazione Elo, che mi permetterà di iscrivermi gratuitamente al prossimo torneo di Amelia, cosa che spero di poter fare, sempre che il CIG di Salsomaggiore non mi stanchi troppo anche a livello fisico.

Detto questo, spero che la partita vi sia piaciuta, e al prossimo articolo!

Cavallini rampanti

Ci eravamo lasciati una settimana fa con il resoconto del torneo di Tivoli, dominato dal nostro Andrea Vellone con 6 punti su 7 (+5 =2 -0). Ebbene, nello scorso fine settimana i Nostri hanno giocato un altro torneo. Angelo Iannattone, nel Campionato Interprovinciale Frosinone e Latina di Alatri con 2,5/5 (+2 =1 -0) ha conquistato il premio di fascia Under 1700 classificandosi decimo assoluto, mentre i “navigati” Alessandro Marino, cioè io (nell’Open B) e Andrea Vellone (nell’Open C) sbarcavano, via camper, in quel di Acquasparta (TR). Alla fine, io ho conquistato il premio rispettivamente per la maggior variazione Elo positiva (+78!) e ho chiuso al 2°-6° posto,

Rampa di lancio

In effetti è difficile che uno scoglio possa arginare il mare. Ugualmente difficile è immaginare che la progressione della nostra ricca nidiata possa essere fermata! Se nelle ultime settimane avevamo festeggiato la conquista meritatissima della 2N dei giovani Alessandro Fabio Marino e Angelo Iannattone con annessi titoli giovanili provinciali, speravamo tutti, con un tifo da stadio, che anche l’ottimo Andrea Vellone conseguisse l’agognata “classificazione”. Se l’è sudata, Andrea, visto cha già da un paio di tornei, per grande sfortuna negli abbinamenti (spesso sorteggiato con gli NC a 1399, li ha sempre battuti racimolando… zero punti Elo) si era fermato alla soglia della 3N, immediatamente a ridosso dei fatidici 1500 punti-Elo. Così, andando a Tivoli, ci eravamo posti gli obiettivi: il mio era quello di avvicinarmi (o magari superare) i 1800; Alessandro mirava a consolidare o migliorare il suo punteggio (era il suo primo torneo “di categoria”, per cui andava verificata anche la sua tenuta al cospetto di avversari blasonati); Andrea auspicava il balzo in avanti, con un occhio attento all’ “Elo live“.

Beh, alla fine è andata anche benino. Io ho fatto il passo del gambero,

Le partite vinte bisogna… vincerle!

L’anno è il 2023. Il nome del luogo è Venafro. Inizia così ogni puntata di Babylon 5. E io voglio che inizi così l’articolo sulla mia penultima partita giocata a tempo lungo a tavolino, nonché unica degna di nota di quel torneo, che conclusi comunque con 3,5/5, a pari merito tra il quinto ed il terzo posto (ed io, ovviamente, sono arrivato quinto). Una partita che è stata, di fatto, una battaglia psicologica più che una battaglia sulla scacchiera, ma da cui si possono comunque trarre spunti molto istruttivi.

Ora direi di addentrarci però nella partita. Buona visione!

Una bella partita, dominata dall’inizio alla fine, ma che ho purtroppo buttato nel finale. Direi che questo è il classico esempio di partite in cui si è in vantaggio ma che bisogna saper vincere. E non una cosa né facile, né scontata.

Promesse… promettenti!

I Tre Piccoli Moschettieri di Frascati!

Ci eravamo lasciati, come notizie, con le belle affermazioni dei nostri ragazzi, dai 16 anni in giù, in quel di Latina. Visto l’antipasto, era logico aspettarsi un seguito gustoso. E così è stato:

Kevin Tusino ha trionfato al CIG di Frascati con 5 punti su 5! E non finisce qui, perché Manuel Candelaresi e Giulio Kajtez (campione provinciale U12 in carica) lo hanno affiancato nella qualificazione alle finali nazionali, dove hanno raggiunto Alessandro Fabio Marino, Angelo Iannattone e Andrea Vellone, qualificati già in quel di Latina. Verrebbe quasi voglia di cantare la vecchia sigla di “Daitan III”: “Noi siamo un trio/all’erta e pieni di brio“, un brio davvero contagioso per tutti.

Kevin Tusino premiato da Lucio Ragonese

Ragonese premia Giulio Kajtez

Manuel Candelaresi con il suo premio

Ma le belle notizie, per il nostro circolo, non finiscono qui. Un altro giovanissimo, proprio il bravo Andrea Vellone, è entrato nel novero dei giocatori con categoria, conquistando la 3N dopo un entusiasmante torneo a Todi. Andrea non si è fatto solo rispettare, ma con 3 vittorie e 2 patte (nessuna sconfitta) ha conseguito un eccellente terzo posto. Ed è da sottolineare che i suoi avversari erano gente di notevole esperienza.

Nel frattempo, ha preso il via ieri il I Campionato sociale standard targato ERRE J EFFE. Non sono mancate le sorprese, a cominciare dalla vittoria del presidente Di Vizio su Marino jr. (tradito dalla visione di una combinazione inesistente) e la patta di Andrea Ruscillo (sempre più forte) contro l’ottimo Iannattone. Ma quasi quasi a fare più notizia sono state le vittorie dei veterani Marino sr. e Sollima, perché assai sofferte rispettivamente contro Vellone e Panaccione. Curiosamente si è trattato di due finali di Torre, in cui la smaliziata esperienza dei due eterni Jedi ha prevalso, un po’ per tecnica propria, un po’ per l’ovvia (ma solo per il momento!) ingenuità degli avversari.

NB: il punteggio Elo è quello interno

Insomma, un 2024 bisestile finora da incorniciare per il circolo, con un’infornata di titoli conquistati che -speriamo!- siano propedeutici ad altre, più significative vittorie.

Alla via così, Capitano!

Campioni! Campioni! Campioni!

Nessuno, probabilmente, se lo sarebbe aspettato 4 o 5 anni fa, quando subito prima della pandemia COVID ci buttammo in questa avventura. Certo, c’era l’esperienza di giocatori come me e come il Maestro Sergio Sollima; c’era l’entusiasmo del Presidentissimo Roberto Di Vizio; c’era la precisione certosina di Alessandro Sordini; c’erano nuove leve giovani e giovanissime come Marco Ricci e Alessandro Fabio Marino. Ma che di lì a poco il circolo avrebbe mietuto numerosi successi in campo locale e provinciale (e anche nazionale per corrispondenza), sono certo che nemmeno un indovino di professione ci avrebbe creduto.

Eppure, la bellissima realtà è che ci sono state, passo dopo passo, tappe di avvicinamento a risultati insperati. Prima il successo riscosso dalla nostra attività scacchistica: i tornei sociali Rapid e Blitz, il Grand Prix sociale, i tornei Rapid FSI (con una speranzella per qualcosa di più sostanzioso…), il numero crescente dei Soci; la promozione in 3N e 2N di numerosi giocatori (stagionati e non); le vittorie e i piazzamenti specialmente dei “Terrible Guys” testimoniano la vitalità del nostro movimento e la bontà della strada tracciata qualche tempo fa.

Dapprima, dicevamo, ci fu Alessandro Fabio Marino, figlio d’arte: Campione nazionale per corrispondenza U12, bissando l’anno dopo con il titolo U18 coronato dalla qualifica di Maestro per corrispondenza. Ma poi di ragazzini ne sono arrivati altri: e che ragazzini! Non sono arrivati a caso i tre titoli provinciali e le tre qualificazioni alle Finali Giovanili Nazionali che si terranno a Salsomaggiore Terme. Domenica scorsa, 10 Marzo 2024, è sicuramente una data che resterà nella storia del circolo Erre J Effe. In quel di Latina Scalo, nel Campionato Interprovinciale di Latina e Frosinone (forte di una pattuglia di 33 giovanissimi ai nastri di partenza) i “piccoli” Cassinati non solo si sono fatti valere, ma hanno piazzato un poker di tutto rispetto.
Vediamo dunque i nostri 4 giovani Moschettieri, i 4 giovani Padawan che stanno studiando per diventare presto grandi Jedi, e partiamo dal titolo provinciale U12: il nostro Giulio Kajtez, motivato più che mai, ha conquistato il podio più alto, purtroppo fallendo (per ora!) la qualificazione alla Finale Nazionale per solo mezzo punto. Un grande risultato per un ragazzo ancora acerbo, ma che sta raggiungendo buoni livelli con rapidità.

Giulio Kajtez, Campione provinciale U12

Campione provinciale U14 è la non più rivelazione Angelo Iannattone, fresco di 2N: stile solido e senza fronzoli a cominciare dall’apertura, ma sempre più bravo; quando troverà la continuità, saranno pochi i giocatori in grado di tenergli testa.

Angelo Iannattone, campione Provinciale U14

Podio nell’U16, ma senza titolo per solo mezzo punto, per Andrea Vellone, che comunque si qualifica alla Finale Nazionale: giocatore combinativo, il nostro Reshevsky per l’abbonamento quasi costante allo zeitnot, reduce -tra l’altro- dalla vittoria nella prima tappa del Grand Prix blitz sociale (dove ha battuto il -non tanto- invincibile “Bro” Fabio Marino), ragazzo dalle eccellenti prospettive.

Andrea Vellone, vice-campione provinciale U16

Infine, il capofila (per ragioni anagrafiche -si fa per dire- e di anzianità scacchistica) Alessandro Fabio Marino, anch’egli reduce dalla conquista della 2N, il quale ormai da un anno si prende quasi tutti gli sfizi nei tornei locali, precedendo sempre tutti, compreso (eccetto una volta) il papà Fabio (che ci sforma…) e che aggiunge un altro titolo al suo interessante palmares. Giocatore tattico, talvolta eccessivo nella foga, che quando raggiungerà un’adeguata concentrazione sarà spesso l’uomo da battere.

Alessandro Fabio Marino, campione provinciale U16

Che dire? Tempo fa scrissi: “Se son rose, fioriranno”. Questo, permettetemi, è proprio un bel roseto.

Miniature fantastiche e dove trovarle – La ghigliottina francese

Ora, lo so che nel mondo repubblicano di oggi le dinastie non vanno più di moda. Però, nessuno vieta che ci siano negli Scacchi. Quindi, visto che Alex si sta applicando seriamente al Nobil Giuoco, ha deciso di partecipare al mio posto nel Torneo Pensato 5, “pensato” per l’appunto dall’amico Marcello Carozzo, sempre più al centro di un bellissimo progetto. Gli sta andando piuttosto bene, finora; giusto ieri ha realizzato una splendida vittoria, in uno stile per lui inconsueto: niente tatticismi avventati, ma giudiziosa conduzione posizionale della partita. Devo dire che -come papà e come “vecchio” scacchista cassinate- sarei davvero contento se si realizzasse il famoso detto: “Diventiamo grandi quando battiamo papà a scacchi; diventiamo adulti quando lo lasciamo vincere”. Sì, però… andiamoci piano, eh? Lo scettro è ancora in mano mia, e come si diceva ai miei tempi: “Tu nella vita comandi fino a quando/hai stretto in mano il tuo telecomando“. Per ora, il telecomando me lo tengo ben stretto. Certo che il puledrino scalpita… lasciamogli la tastiera!

Lo sgambetto di Capitan Evans

Qualche giorno fa ho rievocato i bei (?) tempi in cui, ogni sabato pomeriggio, andavo a casa di Sergio Sollima, il Maestro, nella convinzione di imparare qualcosa di Scacchi. In effetti, una cosa la imparai benissimo: che il Maestro fra una cordiale tazza di tè e un amabile pasticcino, si dilettava a crocchiarmi, di solito -come si dice?- in quattro e quattr’otto. Avevo 17 anni allora (era il 1981), e un’insana passione per le 64 caselle era nata a luglio, quando,

Linea ortodossa

I “CCCP – Fedeli alla linea” erano un provocatorio gruppo punk/rock italiano, attivo alla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Nel magma ribollente della musica alternativa di quegli anni, celebravano la propria ortodossia (!?!?), al punto da sciogliersi dopo le note vicende del 1991.
Come tutti sanno, negli Scacchi la Partita Ortodossa rappresenta un caposaldo della teoria e della pratica scacchistica da almeno un secolo, ed è stata consacrata ai livelli più alti nel corso del match epocale del 1927 fra Capablanca e Alekhine (conclusosi, dopo ben 34 partite, a favore di quest’ultimo) in cui fu giocata solo nella prima partita -una difesa Francese vinta dal russo col N- un’apertura diversa da 1.d4. Un’altra curiosità degna di nota è che l’11a di quel match,